9 segnali per capire se la tua banconota nascosta vale una piccola fortuna

Da sempre le banconote sono elementi molto collezionati, amati e diffusamente portati ad essere elementi di estrema importanza non solo per le vite delle persone ma anche, banalmente per una serie di questioni molto più profonde che impattano anche sull’ambito collezionistico, per citare un settore sempre molto amato dagli appassionati.

Il valore di una banconota

Il valore di una banconota “ufficialmente” è espresso sulla superficie, ma non è solitamente quello che interessa particolarmente ad un appassionato di numismatica perchè molto spesso il termine valoriale collezionistico non viene accomunato a quello storico. La parola numismatica del resto definisce la ricerca storica e collezionistica di monete e banconote, termine largamente conosciuto.

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Il primo fattore da evidenziare è la condizione di conservazione, questo è non solo importante ma essenziale anche per gli esemplari più rari e ricercati, da sempre infatti funziona in questo modo: monete e banconote trovano una classificazione effettiva nell’ambito dello stato di usura, ed anche un pezzo molto raro cala molto nel proprio valore.

In Italia si segue il concetto di classificazione che va da “D” di Discreto ovvero un esemplare lontano dalla perfezione, fino al Fior di Conio, che è il valore massimo possibile pari ad un pezzo che è di fatto appena stato rilasciato dalla zecca o dal poligrafico di stato. Elemento che è indispensabile, se vogliamo ottenere il valore massimo.

Tutti i fattori

Oltre alle condizioni, l’importanza storica che è spesso legata, naturalmente, anche alla rarità: per essere appassionati di banconote e monete rare, bisogna essere abbastanza ferrati e discreti conoscitori dell’ambiente che hanno visto il dispiegamento di questi esemplari. Pezzi prodotti a ridosso di conflitti, cambiamenti storici ed altro, sono i più ricercati.

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Le banconote infatti sono delle vere “testimoni” di ciò che è stato, e spesso questo è anche relativo alla rarità, in quanto periodi di grande crisi hanno portato anche una minore diffusione di determinati esemplari. In questo senso sono da ricercare gli esemplari con una diffusione molto limitata, nel tempo ma anche in esemplari.

In alcuni casi, sia per monete come per banconote, le valute hanno visto na riduzione ed una limitazione degli esemplari ed in altri casi ancora questo si è tradotto in una produzione che in poco tempo è stata dismessa, in alcuni casi anche in meno di un anno. Naturalmente i motivi alla base di questa decisione, impattano molto sul valore finale.

Errori e difetti di stampa

Essendo le banconote realizzate su elementi che paiono cartacei (anche se spesso sono presenti veri e propri materiali più raffinati, come le fibre di lino o cotone), non sono affatto rari gli esemplari che presentano delle differenze anche piccole rispetto agli esemplari che seguono in tutto e per tutto l’aspetto di quelli tradizionali.

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Da scritte, numeri o simboli mancati, ma anche errati, fino ad elementi come colori differenti, non sempre questo fattore rende una banconota molto più “valevole” dal profilo collezionistico. In alcuni casi però questo può palesarsi in modo particolare con elementi storici che confermano il numero di questi pezzi “difettati” al netto della realtà.

Per conoscere questo è essenziale fare qualche ricerca sul web presso portali seri di numismatica. Generalmente gli errori di stampa sono abbastanza rari perchè specialmente quelli evidenti, sono riconosciuti e quindi individuati dalla produzione, ed eliminati per tempo. Ma come detto, non è sufficiente che un esemplare sia “diverso” per considerarlo effettivamente raro.

Numeri di serie

Elemento di riconoscibilità e che rende ogni banconota di fatto unica ed “individuabile” è il numero di serie che è presente su ogni forma di esemplare, inevitabilmente in alcuni casi è indice di pezzi molto più rari e quindi ricercati di altri. Generalmente è composto con lettere e numeri, che contraddistinguono gli esemplari anche negli anni.

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Generalmente i più ricercati sono i primi di ogni serie, spesso questi iniziano con le prime lettere dell’alfabeto, ma anche le combinazioni di numeri “curiose” ad esempio a cifre consecutive, oppure che presentano poche varietà di numeri al suo interno. Ma anche curiosi esemplari con seriale in combinazione ancora più strani sono ricercati come le banconote “radar”.

Queste banconote sono riconoscibili perchè hanno un seriale che diviso in due parti, appare “specchiato”, quindi ad esempio A4229339224. Qualsiasi particolarità in questo caso può essere interessante, ed a parità di condizione una banconota può essere sempre più “vendibile” sul mercato degli esemplari da collezionare, anche sul web, tradizionalmente parlando.

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