Monete antiche in casa? Come trasformarle facilmente in denaro contante

Le monete antiche costituiscono qualcosa di indubbiamente ricco di storia e fascino, che è in grado di essere davvero interessante anche nell’ottica dell’investimento, e quindi anche dalla potenziale vendita. Il fattore storico ma anche valutativo di alcuni dettagli particolari rendono proprio questi oggetti, di uso comune tra i più collezionati. Come guadagnare con le monete antiche?

Monete antiche

Tutti abbiamo fatto ricorso comune alle monete, e magari ne facciamo ancora largo uso, anche se la loro presenza, così come l’ambito generale è in dismissione sensibile un po’ come tutti i contanti, quindi il denaro fisico. A maggior ragione la presenza effettiva di monete nel contesto collezionistico è ancora più interessante.

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Anche le vecchie o addirittura antiche monete italiane possono configurarsi come davvero interessanti, è bene però fare una distinzione “ufficiosa”, tra monete antiche e vecchie, nella prima categoria rientrano solitamente gli esemplari che hanno almeno 100 anni di “vita”, successivamente si parla semplicemente di emissioni vecchie che mantengono comunque un grande interesse.

Nel caso del contesto italiano è facile quindi ricordare la Lira, che è stata la valuta ufficiale di stampo monetario, attiva nel nostro paese fin dall’Unità d’Italia, per proseguire in numerosi cambiamenti storici e sociali ma anche economici, fino al 2002, anno di entrata in vigore dell’euro. Vari elementi rendono un pezzo più interessante di un altro.

Come valutare le monete

Vecchio o antico non è sintomo di rarità o di interessante, al punto da far ottenere un guadagno. Sono diversi i particolari che rendono un esemplare decisamente ricercato, uno su tutti è la riconoscibilità storica, ovvero l’autenticità ed il legame che una moneta può avere ad un particolare contesto storico, come vedremo.

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Ad esempio monete coniate per la prima volta dopo avvenimenti storici, o anche quelli divenuti rari a causa di motivazioni disparate (ad esempio errori di conio, cambi di governo o di stato, contesti di guerra e simili). Generalmente le monete più rare sono maggiormente ricercate, ma per esserlo davvero è necessario anche comprendere bene i vari elementi.

Come anche lo stato di conservazione, che se non sufficientemente “a fuoco” può essere in grado di abbassare il valore anche di un esemplare rare fino a renderlo praticamente nullo o comunque non così importante, non a caso esistono delle classificazioni specifiche in merito a questo contesto, che vanno dal discreto (condizioni tutt’altro che perfette, con vari difetti) fino al Fior di Conio.

Esempi di monete antiche

Come detto antiche significa abbastanza “vecchie”, quindi monete che sono state possedute dai nostri nonni o bisnonni riescono a diventare potenziali esemplari da vendere o comunque da far valutare. Un esempio può essere una moneta da 2 lire dei primi 900, contraddistinta da una aquila, simbolo della casa reale dei Savoia, dove è presente sull’altra estremità il volto di Vittorio Emanuele III

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Questa moneta evidenzia molto bene quanto è stato descritto anche in merito alle condizioni, essendo una valuta in argento è già di ottimo valore ed è richiesta, le condizioni quindi lo stato di conservazione possono sensibilmente portare un singolo pezzo ad essere venduto per alcune centinaia di euro, circa 200 – 300 se in buono stato fino ad oltre 2500 euro se in Fior di Conio

Anche i 50 centesimi antichi, ad esempio le emissioni coniate sempre nelle prime decadi del Novecento possono essere interessanti in maniera particolare, ad esempio i pezzi riconoscibili per la raffigurazione con i leoni a fianco della figura della Giustizia impersonata nella forma femminile. L’altro lato vede la presenza sempre di Vittorio Emanuele III. Emissione questa che vale da circa 250 euro fino a 2000 euro.

Come far valutare le proprie monete

Con Internet il procedimento legato all’attuazione di una vera e propria forma di valutazione è facilitato anche solo parzialmente: oggi esistono numerosi portali e forum di appassionati ma anche di “addetti ai lavori” che portano alla considerazione di una valutazione anche in merito alle già citate condizioni e contesto storico.

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Possiamo affidarci alla vendita diretta attraverso vari portali di aste, stabilendo un prezzo anche inferiore a quello concepito, se possediamo un esemplare abbastanza raro, ma anche ottenere una valutazione precisa da esperti, oltre a poter vendere ciò che possediamo presso i vari portali di numismatica, generalmente questi sono più affidabili come valutazione anche se bisogna considerare una commissione.

Ultimo consiglio è…chiedere e non affidarsi ad una prima valutazione specialmente se ci sembra troppo bassa, inoltre se possediamo un esemplare in ottimo stato abbastanza raro è bene maneggiarlo meno possibile, impiegando guanti ed altri elementi in grado di non danneggiare la moneta in questione (oltre a conservarla in condizioni adatte).

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