
E’ uno degli argomenti più ostici da trattare, tanti sono gli enigmi che si celano dietro il semplice motivo per cui spesso, anche per un solo dettaglio, ci possa sfuggire la possibilità di andare in pensione. Ma cosa occorre davvero per poter ottenere una soluzione volta a consentirci il raggiungimento del nostro obiettivo?
La pensione: perché sembra essere impossibile arrivarci
Oggi la situazione è piuttosto complessa, ci sono dinamiche che spesso non ci permettono di guardare le cose in faccia, in modo tale da capire che effettivamente qualche ostacolo volto al raggiungimento della pensione si possa davvero incontrare. E’ come andare incontro a un muro, senza riuscire a scavalcarlo né tanto meno oltrepassarlo.

Questo succede perché le linee guida che regolano il raggiungimento della pensione non sono mai del tutto chiare, anzi, molto spesso, c’è una tale confusione, che mentre qualcuno ti dice che puoi andare in pensione, altri al contrario ti dicono che non è più possibile perché le regole, appunto loro, sono nuovamente cambiate.
Ma la cosa ancora più incredibile succede quando, ormai in pensione, qualcuno ti bussa alla porta e ti dice che quello che sta continuando a percepire non è quello che ti è dovuto: può essere più o meno l’importo di partenza, probabilmente sempre a causa di calcolo di partenza. Un errore che capita sicuramente, ma che ti pone dinanzi a un numero esorbitante di problemi.
Perché e quando richiede il ricalcolo della pensione
Ecco che quindi diventa importantissimo trovare un momento utile per rivolgersi a un CAF che saprà sicuramente spiegarti meglio cosa sta accadendo, e se l’errore è dipeso da te sul serio. Certamente, non parliamo di cose che si risolvono in breve, ma ti conviene cominciare subito per toglierti il pensiero.

Molti pensionati scoprono, anche dopo numerosi anni dalla prima pensione, di avere una pensione che presenta numerosi errori, anche piuttosto banali, come il semplicissimo calcolo dell’importo o relativamente al fatto che alcuni contributi non sono stati conteggiati come avrebbe dovuto essere. Insomma, bisogna verificare cosa succede, per eventualmente aggiornare il tutto.
La domanda tendenzialmente è meglio presentarla per mezzo di un CAF o un patronato che saprà seguire la tua pratica in modo tale da non trovarsi in difficoltà andando alla ricerca di tutti i dettagli che servono per risolvere la questione. Ma puoi anche agire autonomamente, attraverso un ricalcolo online, sulla piattaforma messa a disposizione direttamente dall’INPS.
Cosa occorre per fare il ricalcolo da soli?
Intanto, ti devi collegare al sito dell’INPS e andare sull’area dedicata ai clienti, all’interno della quale potrai accedere attraverso SPID ( ma vanno benissimo anche CIE o CNS, che sono tutti servizi ammessi online per l’INPS ). Ricordati di accertarti anche che la tua email sia attiva perché sarà necessaria.

Qualunque informazione utile a risolvere la questione ti arriverà sempre via email, o comunque potrai controllare lo stato della tua pratica direttamente dalla tua area riservata direttamente sul sito dell’INPS. I documenti che ti occorrono sono sempre i soliti: codice fiscali e documento di identità, insieme a tutta una serie di informazioni utili.
In primis, potrebbe essere necessario fornire i cedolini, l’estratto contributivo di cui dovresti essere a conoscenza e in possesso, ed eventualmente anche la lettera dell’INPS dove ti viene presentata la situazione che stai cercando di verificare attraverso un possibile ricalcolo di tutto quello che compete la tua personale pensione.
Scegli bene il tipo di ricalcolo
E’ importante capire cosa ti viene contestato. A partire da quello è chiaro che potrai agire di conseguenza, scegliendo il modello di ricalcolo utile alla tua situazione. Per cui, se si tratterà di ristabilire tutti i contributi versati, opta per la ricostituzione per contributi aggiuntivi, se invece ha a che vedere con il reddito, valuta sotto questo punto di vista.

La domanda va compilata online chiaramente se procedi in modo autonomo, e quindi bada bene ad inserire tutti i tuoi dati in modo corretto e fai anche un aggiornamento dei documenti in modo tale da non trovarti in difficoltà pure per questo. Specifica, infine, anche la ragione della tua richiesta, esprimendoti in modo più possibile chiaro.
Di solito, dall’invio della richiesta all’arrivo di tutto quello che riguarda la risposta dell’INPS possono passare da 20 a 90 giorni, a seconda di quanto è complessa la situazione, ma comunque hai modo di monitorare la questione direttamente sulla piattaforma e cercare di trovare tutti gli spunti per capire se è tutto in linea.