Apprezzate da molti, le piante grasse costituiscono una tipologia di vegetali molto varia, benché spesso si pensi a quelle con le tipiche “spine” e capaci di sopravvivere facilmente con poche cure e irrigazioni limitate. Le piante grasse, però, sono molto di più, ed è fondamentale capire dove collocarle per assicurare loro una corretta capacità di sopravvivenza.
È in parte vero che sono considerate “facili” da curare, ma allo stesso tempo si tratta di una tipologia di vegetali che non “si adatta ovunque”, sia che si preferisca tenerle in casa, sia che si scelga di tenerle all’esterno. Le piante grasse necessitano comunque di alcune attenzioni.
Diversi “miti” e convinzioni diffuse devono essere rivisti, a partire dalla loro posizione, ma anche dal tipo di cure necessarie, pur restando accessibili a tutti. Studiare le piante grasse e come queste possono “reagire” in base all’ambiente in cui si trovano è molto interessante, ma anche un po’ impegnativo.
Cosa significa pianta grassa
La prima cosa da considerare è “cosa significa” e quali sono le piante grasse. Il termine non è preciso, infatti quello più appropriato è pianta succulenta, che identifica nella maggior parte dei casi specie vegetali che, attraverso la selezione e l’evoluzione, sono riuscite a modificare la propria natura, ma anche l’aspetto esteriore di fusto e foglie.
La pianta succulenta, infatti, riesce naturalmente a ridurre al minimo la dispersione di nutrienti come l’acqua, che è considerata la risorsa più preziosa in assoluto. Per questo motivo, spesso le foglie non sono presenti nella loro forma tradizionale e sono sostituite da spine, oppure sono molto grandi e piene d’acqua.
Anche il fusto spesso cambia e diventa più tozzo, anch’esso in grado di resistere alle temperature più estreme. Non tutte queste piante sono legate ad ambienti caldi, alcune specie, infatti, sono effettivamente in grado di resistere anche a temperature molto rigide. Dai tradizionali cactus fino all’aloe vera, passando per l’albero di giada, sono tutte piante succulente.
Dove posizionarle e dove non farlo
Quasi tutte necessitano di un clima stabile, mediamente caldo, anche se molte varietà sono comunque abbastanza resistenti fino a 10 gradi centigradi senza problemi. Prediligono il sole, anche se, specialmente durante le giornate estive più torride, è una buona idea garantire loro un minimo di copertura, specialmente se restano all’esterno.
All’interno dell’abitazione può essere un po’ complicato trovare il punto giusto. Da evitare, ad esempio, il posizionamento in ambienti umidi come bagno o cucina, oppure in prossimità di zone molto umide, ad esempio in cantine o soffitte, dove tra l’altro la luce naturale scarseggia quasi sempre. In inverno possiamo scegliere di tenerle al riparo, ma con la possibilità di ricevere luce solare attraverso una finestra.
Generalmente, le succulente si trovano alla perfezione in un contesto non troppo caratterizzato da forti correnti d’aria, ma anche da una generale condizione instabile. Quindi, una temperatura media tra i 15 e i 35 gradi è considerata di buon livello, ideale anche per ridurre lo stress delle piante in questione.
Irrigazione
Un altro mito da sfatare parzialmente è quello dell’acqua quasi “facoltativa” per le piante succulente. Hanno bisogno di quantitativi leggermente inferiori di umidità diretta, ma comunque deve essere presente in ogni caso. Ciò che invece deve essere evitato è l’eccesso di acqua, così come altri errori molto comuni in tal senso che vanno a condizionare le succulente in modo negativo.
Irrigare esclusivamente quando il terreno è totalmente secco. Possiamo fare la prova del dito da inserire nel substrato per almeno 4-5 cm, così da verificare anche a sensazione lo strato di umidità presente. Generalmente conviene irrigare in maniera generosa, ma piuttosto di rado, in particolare in inverno, anche una volta ogni 30-40 giorni può essere sufficiente.
Importante, però, controllare lo stato del terriccio, che deve essere sempre meno compatto possibile. Quindi, se ci appare molto “compresso”, l’umidità andrà senza dubbio a creare un potenziale rischio di marciume radicale, questo sì, vero problema delle piante grasse che può portare all’indebolimento fino alla morte finale dell’intera pianta, se non si presta attenzione.
Errori comuni
Tra gli errori, infatti, vi è proprio un non corretto tipo di irrigazione, che deve essere a contatto esclusivamente con il terriccio, mai bagnare la pianta, in quanto l’umidità andrebbe ad indebolire le parti verdi e provocare potenzialmente muffa o l’arrivo di alcune malattie. Essenziale, almeno ogni 2 o 3 anni, valutare un rinvaso con nuovo terriccio.
Almeno una volta all’anno, in particolare poco prima della primavera, è necessario concimare la pianta. Possiamo scegliere tra vari tipi di concimi, meglio optare per quelli realizzati appositamente per le succulente, generalmente si tratta di concimi liquidi.
Il miglior terreno per queste specie è ben equilibrato, poco compatto e mediamente sabbioso.