
Il nome bizzarro che è stato attribuito in maniera colloquiale alla Sanseveria deriva dalla presenza di foglie allungate e appuntite, che metaforicamente sono state associate alle lingue “velenose” delle suocere. Andando oltre a questi aspetti prettamente gergali, cerchiamo di capire quali sono le peculiarità e le necessità di questa bella pianta ornamentale.
Lingua di suocera: di che pianta si tratta?
Sanseveria trifasciata è il nome scientifico, utilizzato in botanica, per indicare una pianta succulenta della famiglia delle Liliaceae. Originaria del subcontinente africano e, in particolare, delle zone occidentali dell’Africa, questa pianta è caratterizzata dalla presenza di numerose foglie carnose, turgide e allungate, ad andamento prettamente verticale e con una estremità appuntita.

Il colore di queste particolari foglie rappresenta esso stesso una peculiarità: l’appellativo “trifasciata”, infatti, deriverebbe dalla presenza di tre striature, quella centrale di colore verde intenso mentre le due laterali di colore giallastro o verde molto chiaro. Il ciclo vitale di questa pianta è perenne e, quindi, si presta bene come pianta da appartamento.
Le condizioni interne dell’ambiente casalingo, infatti, sono ideali per la lingua di suocera che, provenendo da zone tropicali e calde, non tollera bene le temperature invernali, basse e rigide. E’ proprio in condizioni ideali che la pianta può svilupparsi al meglio, fino a raggiungere altezze superiore al metro. Le varietà della pianta sono numerose.
Le peculiarità della Sanseveria
L’andamento orizzontale delle foglie e la loro particolare colorazione rendono già alla vista la pianta molto apprezzata, in grado di donare un tocco contemporaneo all’ambiente in cui viene inserita. Inoltre, la possibilità di abbinare un copri vaso in stile con l’arredamento, la può far diventare un vero e proprio tocco green azzeccato.

Le peculiarità di questa pianta grassa, tuttavia, vanno ben oltre il semplice lato estetico: sembrerebbe che essa sia in grado di purificare l’aria e rendere, di conseguenza, l’ambiente in cui si trova più salubre per chi lo frequenta. Non è solo una questione di gusto, quindi, quella che può spingere all’acquisto.
In particolare, la lingua di suocera sembrerebbe essere capace di filtrare l’aria e di assorbire sostanze potenzialmente nocive come la formaldeide e il benzene. Un ulteriore plus è rappresentato dal fatto che, essendo una specie succulenta, non necessiti di particolari cure o necessità, rendendosi adatta anche per chi non possiede propriamente il cosiddetto pollice verde.
Come si coltiva al meglio la Sanseveria?
Sì alla Sanseveria per chiunque desideri dare un tocco esotico e verde al proprio ambiente domestico! Che tu sia un’appassionato di giardinaggio o che tu abbia il pollice nero, la Sanseveria potrebbe essere la pianta che fa per te. La pianta in questione, infatti, si adatta perfettamente alle temperature interne di casa.

La temperatura ideale per vederla crescere al meglio, infatti, si attesta nel range che va dai 15 ai 25 gradi, temperature che spesso sono tipiche degli ambienti domestici. Inoltre, non necessita di illuminazione diretta ma, anzi, predilige ambienti soleggiati, ma solo indirettamente, come spesso capita nelle zone giorno di appartamenti e casali.
Anche il substrato di crescita può essere vario, anche se il terreno ideale è rappresentato da una miscela di sabbia e di terriccio. La prima componente consente di favorire il drenaggio e rendere il suolo sciolto, mentre la seconda componente consente di fornire nutrienti essenziali per il metabolismo della pianta, essendo ricco di sostanza organica.
Non è finita qui!
La pianta, generalmente, non presenta una crescita particolarmente rapida per cui non sembra essere necessario effettuare operazioni frequenti di rinvaso. Tuttavia, nel giro di 3 o 4 anni, potrebbe verificarsi la necessità di adattare le dimensioni del vaso allo sviluppo non solo della parte aerea ma anche delle radici della Sanseveria.

Il periodo ideale per effettuare le operazioni di rinvaso è la primavera, prima che la pianta si trovi nella fase di pieno sviluppo vegetativo. Non abbiamo ancora parlato dell’irrigazione: trattandosi di una pianta grassa, la lingua di suocera non necessita di frequenti annaffiature che, quindi, dovrebbero essere sporadiche e moderate.
Cosa dire, infine, sulle operazioni di potatura? Sebbene questa specie vegetale non presenti la necessità di effettuare vere e proprie operazioni di potatura, potrebbe essere utile eliminare, tagliandole in maniera netta alla base, le piante ormai secche oppure rovinare, incanalando l’energia nella produzione di nuovo fogliame, giovane e rigoglioso.