
Coltivare un ulivo può risultare una operazione estremamente interessante e stimolante ma anche decisamente utile sotto vari aspetti pratici. Da sempre infatti questa pianta che può dare enormi soddisfazioni anche dal punto di vista estetico ed ambientale, oltre che da quello produttivo essendo ovviamente in grado di sviluppare le tanto amate olive.
Albero multifunzione
L’ulivo è una pianta molto antica, estremamente radicata nel contesto del Mediterraneo, dove tra l’altro vengono tutt’ora coltivati specialmente per la produzione alimentare. Dalle olive si ricava ovviamente cibo ma anche varie tipologie di olio, quello di oliva è considerabile probabilmente il più completo e salutare, integrato nella dieta mediterranea.

Ma anche dal punto di vista ambientale l’Ulivo è una pianta sufficientemente florida, resistente e longeva, in grado di adattarsi a vari contesti (eccezion fatta quelli troppo estremi), ma è anche decisamente utile per l’ambiente, in quanto non influenza in modo negativo i terreni, e può ridurre le problematiche legate al cambiamento climatico.
E’ anche esteticamente molto gradevole, solido e può svilupparsi per vari decenni, allietando giardini ed intere aree verdi. Per questo viene considerato un tipo di albero duttile che ha bisogno solo di cure relative se vogliamo farlo crescere. Le attenzioni ovviamente aumentano se vogliamo raccoglierne anche effettivamente i frutti, ovvero le olive.
Come coltivare un ulivo
E’ una specie che ha bisogno di condizioni iniziali abbastanza intuibili: essendo una specie che esiste in varie cultivar, ovvero selezioni sviluppate grazie anche alla “mano umana”, ha concepito diverse versioni. L’Italia è un grande produttore e quasi la metà delle cultivar esistenti viene coltivata nel nostro paese, per questo abbiamo possibilità vasta di scelta.

La posizione come detto è importante, deve essere sempre ben esposta al sole, ed evitare altitudini troppo elevate, la migliore posizione è leggermente inclinata, con esposizione leggermente a sud, in questo modo si sviluppa una buona capacità drenante del terreno e l’angolo risulta essere meno esposto all’umidità durante il corso del tempo.
La pianta ha bisogno di almeno 6-7 metri circostanti per crescere bene e liberamente, quindi va messa a dimora svilppando una buca in un contesto adatto, scelto accuratamente, leggermente concimato. L’ulivo è una pianta adattiva ma da il meglio proprio in condizioni non eccessivamente umide, condite da clima temperato e da alcune cure.
Cura e potatura
Essenziale è la potatura che però non deve essere mai apparire indiscriminata e troppo aggressiva: come tanti altri alberi almeno per 1 o 2 anni non vanno esercitati alcuni veri e propri interventi se non quelli secondari sviluppati a dare una forma alla pianta, eliminando nel contempo le parti secche e non più utili alla specie.

I primi anni sono quindi orientati a dare una forma all’albero, l’ulivo inizia a sviluppare olive, se si trova in una condizione sufficientemente adeguata già dai 3 o 4 anni ma da il meglio in ambito di frequenza e produttività dopo i 10 anni. E’ una pianta che di fatto è quasi sempreverde, non entra mai in riposo vegetativo totale anche se in inverno riduce il metabolismo.
Se vogliamo produrre olive, è necessario imparare la cultivar che abbiamo scelto (ne esistono categorie specifiche), evitando potature troppo aggressive (esistono vere e proprie tecniche che servono ad incentivare la produzione da parte della pianta), e regolarizzando anche le irrigazioni, molto specifiche e legate anche in questo caso alle proprietà del terreno in quesitone.
Errori
E’ un errore non tenere l’ulivo in una condizione circostante di erba, è favorito infatti nello sviluppo dalla presenza di altro verde, attenzione però ad eliminare alla fine di ogni inverno ogni forma di pianta infestante che sono conosciute per “rubare” nutrienti proprio all’ulivo. Attenzione anche a non sviluppare altri ulivi troppo vicino alle singole varianti.

La concimazione è importantissima e va concepita fin da quando la pianta viene innestata e successivamente ad una cadenza mediamente annuale, da sviluppare mediamente quando le temperature dopo l’inverno iniziano a stabilizzarsi. A seconda del tipo di terreno, valutando anche l’acidità, possiamo impiegare del compost o letame organico di origine animale.
E’ una specie longeva, mediamente da segni di “invecchiamento” non prima dei 40 anni ma non sono rari i casi, specialmente dove fa più caldo, di ulivi che hanno più di cent’anni di età. Questo è possibile attraverso una cura costante che però è anche portata dalla nostra volontà di avere un albero produttivo o meno.